Lo sapevi che maggio è il mese di raccolta della Camomilla? Infatti la semina avviene in autunno e i fiori o capolini sono pronti proprio in questo mese.Quando pensiamo alla camomilla, il nostro immaginario evoca per lo più l’idea di un sonno ristoratore ma in un tazza di camomilla c’è molto di più. A rendere l’infuso così salutare è la presenza di tante sostanze fra cui vitamine come la A, B1, B2, B5, B9, il beta-carotene, precursore della vitamina A oltre a minerali come calcio, sodio, zinco, rame, fluoro e potassio.
Sono presenti anche acidi organici, come acido salicilico, acido oleico, acido stearico e i lattoni, che gli conferiscono virtù antiflogistiche simili a quelle del cortisone. Presente anche un fitocomplesso di flavonoidi come eupatuletina e quercimetrina e cumarine. Queste combinazioni di principi attivi rendono la camomilla un ottimo miorilassante. E’ presente anche il bisabololo che esercitando un’attività spasmolitica, favorisce il rilassamento della muscolatura dello stomaco e della parete intestinale.
L’infuso di camomilla migliora l’eliminazione di gas dall’intestino, riducendo il gonfiore È diuretico e purificante dalle tossine. Ha proprietà sedative, antinfiammatorie, anti nevralgiche e aromatizzanti.
Affinché sia salutare però l’infuso deve essere preparato con i capolini e non con i gambi della pianta, perché si potrebbe trattare di una camomilla non pregiata. Inoltre ci molto rischi nell’essiccarsi la camomilla da soli perché è possibile confonderla con la cosiddetta camomilla bastarda, che non è velenosa, ma può provocare reazioni allergiche. Infatti se si raccoglie personalmente la pianta bisogna prestare attenzione ai petali, perché la camomilla comune subito dopo la fioritura, ha i petali bianchi rivolti verso il basso e non verso l’alto.
I fiori della camomilla comune vanno raccolti all’inizio della fioritura quindi maggio-giugno perché quelli maturi tendono a staccarsi. Dopo la raccolta, la lavorazione prevede l’essiccazione dei capolini, la sgambatura (per eliminare la porzione di gambi in eccesso), e una macinatura parziale per rendere il prodotto idoneo al confezionamento in filtri.
A COSA SERVE
In casi di colite per la sua attività antispasmodica. In caso di paradontite per il suo effetto antidolorifico.
ATTENZIONE A…
In caso di rinite allergica perché la camomilla fa parte della stessa famiglia della margherita che ha proprietà allergizzanti e in caso di disturbi della coagulazione perché la camomilla può interagire negativamente con i farmaci anticoagulanti che si assumono.
COME USARE L’INFUSO
Le tisane dovrebbero essere preparate sul momento e, durante l'infusione, dovrebbero essere coperte con un piattino o un coperchio per tisane, così da evitare che le sostanze volatili possano evaporare e far perdere efficacia alla bevanda.
Possiamo utilizzare fino a tre bustine al giorno. Infatti un assunzione eccessiva potrebbe scatenare il cosiddetto “effetto paradosso”, con comparsa di agitazione e irritabilità e disturbi gastro intestinali come nausea e spasmi.
L’infuso in caso di gastriti croniche con atonia e pesantezza postprandiale andrebbe assunto mezz’ora prima dei pasti.
Come rimedio invece contro tutte le forme infiammatorie e spastiche del tratto gastrointestinale andrebbe bevuto lontano dai pasti.
Come digestivo, calmante intestinale e antispasmodico in caso di ciclo mestruale doloroso possiamo utilizzare 4 g di capolini di Matricaria camomilla per 100 ml d’acqua
La camomilla utilizzata per dormire invece va presa prima di andare a letto.
Una tazza di camomilla, non zuccherata, contiene solo 2 calorie, mentre moderatamente dolcificata per esempio con un due cucchiaini rasi di zucchero può arrivare a 20 calorie.
La Camomilla può essere usata anche come ingrediente in cucina per dare sapore a certi piatti ma non mantiene le sue proprietà. D’altra parte, la camomilla non nasce per essere cucinata…