Il binomio accattivante vino-eros è conosciuto fin dall’antichità proprio perché questa bevanda ha sempre rappresentato uno stimolo importante per l’erotismo. Era infatti già utilizzato a Babilonia durante le celebrazioni pubbliche. Anche Ippocrate ribadiva il concetto che il vino era sinonimo di civiltà e buona salute, anche sessuale, riportando come opinione comune che questa era la bevanda adatta all’umanità civilizzata, e non l’acqua. Greci e Romani dedicarono al vino il culto erotico del dio fallico Dioniso o Bacco, e nei loro baccanali gli effetti venivano potenziati aggiungendo ingredienti afrodisiaci come cannella, mandorle o rosmarino. Anche Ovidio nei suoi versi suggeriva di ricorrere al vino come alibi per compiere i primi approcci o per prepararsi all’amore: “Come se è vera nuocer può l’ebbrezza, così giova se è finta... i vini preparano gli animi e li rendono aperti agli ardori… e Venere nei vini diviene fuoco aggiunto al fuoco”.
Quindi, se è vero che sul rapporto tra vino e sesso ci sono tantissimi dati a disposizione, purtroppo però non si conosce la ricetta esatta con cui il vino veniva preparato in quei tempi. Si presume dunque che venisse preparato con uva pestata, datteri e spezie. Nell’antico Egitto per esempio per far diventare magico il vino, venivano aggiunte erbe particolari. Addirittura famosa era la ricetta di Cleopatra, contenente oppio e sostanze allucinogene, come belladonna o mandragora.
Il collegamento tra vino ed eros viene spiegato dalla capacità del vino di abbassare le inibizioni, rendendoci così più rilassati per scoprire pian piano i nostri lati più intimi, seguendo il ritmo lento del gioco amoroso. La gradualità con cui produce il suo effetto si sposa, più che con il piacere tout court della conquista, con la danza liquida della seduzione cerebrale prima che fisica.
Il vino accende i sensi come l’olfatto grazie agli aromi inebrianti sprigionati dal calice, i quali conferiscono un’indubbia malìa olfattiva, replicando, pare, le funzioni dei ferormoni umani, responsabili della chimica dell’attrazione.
Il loro disvelarsi graduale è come una danza di seduzione, e incarna il piacere dell’attesa: come diceva Oscar Wilde per “sentire” in modo più intenso bisogna saper aspettare.
Un preludio ammiccante all’esperienza del gusto, che si evolve sorso dopo sorso.
Accostato perfettamente al cibo, il vino sa regalare una sensazione di simbiosi e completezza simile a quella di un abbraccio o di un bacio. Non è un caso che sia la bevanda che più si abbina a raffinate cene a due.
Il linguaggio del vino è puro desiderio!
Che sia fresco come un bianco o avvolgente come un rosso, la sua consistenza viene chiamata, neanche a dirlo, “corpo”. Insomma il vino è un simbolo culturale, una bevanda ancestrale decantata da poeti, filosofi, artisti come il “nettare degli dei”, protagonista di banchetti sfrenati, ma anche simbolo sacro dalla nostra tradizione religiosa. Racchiude, insomma, nel nostro immaginario la venerabilità e la tentazione, l’amore e l’eros, il sacro e il profano insieme, e questo lo rende un partner ideale della passione amorosa.
Quindi, se il legame tra vino e sesso è noto fin dalla notte dei tempi, solo da pochi anni si sono messe in piedi valide indagini scientifiche volte a capire la relazione tra vino e sessualità.
Un esempio è dato dalla ricerca italiana condotta dal dottor Nicola Mondaini, urologo, e dai ricercatori dell’Ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze, sull’utilizzo moderato e regolare di vino rosso collegato a una migliore salute sessuale femminile.
Lo studio ha preso in esame 800 donne dai 18 ai 50 anni, residenti nel Chianti, e attraverso l’utilizzo del “Female Sexual Function Index”, strumento di indagine utilizzato in ambito medico, ha definito la salute sessuale di ciascuna donna. Ognuna, dopo aver dichiarato se beve abitualmente vino o meno, ha dato un punteggio a ogni elemento compreso nell’atto sessuale, tra cui soddisfazione, interesse, dolore, eccitazione, orgasmo. Tutte coloro che hanno affermato di bere uno o più bicchieri di vino al giorno hanno ottenuto un punteggio più alto (27,3), rispetto alle donne che bevono occasionalmente (25,9) o non bevono del tutto (24,4).
I motivi sono da ricercare in alcune delle componenti polifenoliche del vino tra le quali emerge il resveratrolo, sostanza con potere antiossidante, già balzato agli onori della cronaca alcuni anni fa, quando fu riconosciuto come elemento benefico per il funzionamento delle arterie. Oggi lo si celebra invece quale responsabile dell’afflusso di sangue nel membro maschile, favorendone così il rilascio e la conseguente erezione. L’unica accortezza da adottare è quella di evitare di “fare il pieno”: si consiglia quindi un consumo distribuito sui due pasti, evitando di concentrare tutto sulla cena, pena l’ottenimento dell’effetto contrario!
Quindi che sia un bianco raffinato, un rosso vellutato o una frizzante bollicina, affinchè il nettare degli dei rappresenti lo strumento seduttivo per eccellenza, deve essere di buona qualità e ottenuto da una materia prima eccellente.